La Campagna le avventure

Jafar il Pirocineta

Giunse la primavera, e con essa il termine del periodo di quarantena: la peste rossa sembrava essere stata debellata dal loro corpo grazie all'intervento di Pelor, ma non era stato cancellato il peso sulla loro coscienza per aver firmato la condanna a morte di tutte le persone malate, ora rinchiuse nella Zona Morta, l'area appestata che ora era stata sigillata magicamente e per sempre dai chierici di Pelor per fermare l'infezione. Al loro ritorno a Castel Blackhound trovarono due grosse sorprese: la prima era che parte del castello era stata demolita per volere di Haluin, lasciando in piedi solo la struttura centrale, e che il suo progetto di trasformare l'edificio in scuola per maghi era già in atto. La seconda, decisamente più inaspettata, era che Alexander era tornato tra loro in carne e ossa per volere di Elhonna, la quale gli aveva affidato una misteriosa missione: la serata fu passata a festeggiare il suo ritorno. Il gruppo decise di partire il giorno dopo per Greyhawk, per ottenere maggiori informazioni sugli sviluppi dell'infezione e sulle sue conseguenze, salvo Sanya che disse loro che li avrebbe raggiunti in seguito, visto che aveva altri affari da svolgere. Arrivati nella capitale, i nostri incontrarono il re, il quale sebbene deluso per il fallimento della missione non fece pesare troppo la cosa: colse inoltre l'occasione per affidare ad Haluin e agli altri un compito pericoloso. Quel pomeriggio infatti vennero convocati in una riunione con Re Arkhan, Sir Fardell e un uomo dai tratti orientali, che venne presentato come l'ambasciatore del Sultanato: egli era in visita alla nazione di Greyhawk per discutere del futuro trattato di alleanza e per parlare della cattura di un pericoloso criminale evaso dalle prigioni del Sultanato, fuggito poi nel regno di Greyhawk. Jafar, questo era il nome del galeotto, era giunto fin nel bosco Phost, a nord-est di Greyhawk, e li aveva creato una banda di briganti, composta anche da un nutrito gruppo di goblin. Sembrava che questo carismatico criminale avesse poi altri assi nella manica... La sua cattura avrebbe rinsaldato ancora di più l'alleanza tra i due regni, e visto che i primi tentativi da parte di guardie reali erano miseramente falliti (i soldati erano stati trovati bruciati), Re Arkhan volle affidare la missione ai suoi uomini migliori, visto che Jafar aveva inoltre nelle sue mani una decina di preziosi ostaggi (nobili e mercanti), e che la sua indole sadica ne aveva già portato a torturarne uno fino alla sua morte, il cui cadavere era stato rinvenuto poi nella foresta. Il gruppo partì alla volta di Stoink, il paese a sud della foresta dove Jafar e i suoi uomini si erano rintanati: il primo tentativo di aggirare la foresta cammuffati da mercanti non portò alcun esito, e dopo un mese i nostri si trovarono ancora punto a capo a Stoink, senza inoltre aver ancora avuto notizie di Sanya. Decisero quindi di andare in cerca della base di Jafar all'interno del bosco, facendosi guidare da Alexander e dalle sue grande abilità nel seguire tracce. Anche Baran però sembrava aver fiutato qualcosa, e dopo due giorni, quando i due si ritrovarono discorsi sulla via da seguire, il gruppo si separò: Baran e Merryl andarono a nord-ovest, Landar, Balik, Haluin ed Alexander a nord-est. Furono proprio questi ultimi a trovare l'accampamento nemico, ma incappati in una ronda vicina al campo decisero poi di attaccare invece che ritirarsi e valutare meglio l'entità delle forze nemiche. In breve per tutto l'accampamento suonavano campane d'allarme: Alexander, andato in ricognizione, aveva visto il reale numero dei nemici (150-200 briganti) e sapeva che difficilmente ce l'avrebbero fatta, ma non era riuscito a tornare indietro in tempo a fermare i compagni. Haluin invece si era alzato in volo, iniziando a bombardare le capanne del villaggio dei briganti con palle di fuoco: aveva poi individuato tra i nemici Jafar e aveva scatenato la forza dei suoi fulmini sull'uomo. Ma appena il fulmine colpì Jafar, abbrustolendolo a dovere, il corpo di Haluin si era trovato in preda alle fiamme, e la sua mente cominciò a subire un chiaro attacco mentale, segno che Jafar non era un semplice brigante, ma un uomo di grandi poteri... poteri simili a quelli del Cacciatore e di natura psionica, ma in grado inoltre di creare il fuoco e dominarlo... un pirocineta! Jafar, il PirocinetaNon sapendo come controbattere simili poteri che stavano lacerando la sua mente e anche quella di Kino, Haluin, ferito gravemente dalle fiamme di Jafar, volò via dalla battaglia. Landar e Balik non se la stavano cavando meglio: il chierico era circondato da briganti, mentre il nano era stato attaccato da un goblin: dopo averlo facilmente abbattuto con un colpo d'ascia, il goblin si dissolse in una poltiglia verdastra, solo per ricomporsi pochi secondi dopo in due goblin identici. Abbattuti anche questi due, dai loro corpi ne rinacquero altri quattro... Balik comprese a quel punto da dove venivano i goblin della banda di Jafar di cui il re aveva parlato, altri non erano che replica di questo goblin-multiplo! Ma il nano non ebbe modo di pensare ad altro, perchè un violento attacco psionico abbattè sia lui che Landar portandoli nel mondo dei sogni. I due si risvegliarono nella capanna di Jafar: a quanto sembrava almeno Alexander e Haluin erano riusciti a fuggire nella foresta. Jafar, sebbene fosse un uomo dai modi e dal parlare gentile, rivelò in poco tempo il suo lato sadico e crudele: dopo aver cercato di estorcere informazioni riguardante le intenzioni del re e l'entità delle loro forze, passò a torturarli. A Landar, il quale era un alto prelato di Pelor, strappo un occhio, e lo mandò assieme al suo anello da vescovo a Leukysh per chiederne un riscatto; Balik non fu così fortunato: per lui nessuno avrebbe pagato un lauto riscatto, e Jafar sfogò su di lui la sua indole sadica, tagliandogli tutte le dita della mano sinistra, bruciandogli la barba, ferendolo fisicamente e mentalmente. Mostrò inoltre ai due come era in grado di comandare mentalmente il goblin-multiplo, un rinnegato della sua razza che aveva trovato durante la sua fuga nel regno di Greyhawk: Jafar ordinò al goblin di suicidarsi, e questo lo fece, creando in pochi secondi due goblin ai quali Jafar ordinò di uccidersi, e ne nacquero otto, e così via fino a quando un'orda di centinaia di goblin fu pronta per partire alla caccia dei fuggitivi....L'orda di goblin in cerca del gruppoNel frattempo Haluin, Alexander e Merryl si erano ricongiunti nella foresta, e si stavano leccando le ferite e pensando un piano per liberare i loro amici. Le fini orecchie di Baran udirono l'arrivo del nemico appena in tempo, e i nostri fecero in tempo ad arrampicarsi sugli alberi prima che un'orda di goblin si riversasse nel punto dove si trovavano un minuto prima. Quella notte la passarono sugli alberi per timore che tornassero (non sapendo che i goblin-multipli potevano sopravvivere fino all'alba prima di sciogliersi in melma verdastra), dopodichè il mattino dopo si diressero all'accampamento per liberare gli amici. Dopo aver passato la giornata a studiare i briganti e i loro spostamenti, infine giunse la sera, e con essa il momento di agire: mentre Jafar era assente dalla sua capanna Merryl si introdusse furtivamente all'interno del campo, fino alla casupola dove i suoi amici erano tenuti prigionieri. Balik e Landar erano malmessi, ma ancora vivi, sebbene entrambi impossibilitati a muoversi per le loro ferite, ma questo al momento era un problema minore per l'halfling, poichè con un ringhio da sotto il letto di Jafar fece capolino uno dei tanti goblin al servizio del pirocineta. Haluin e Alexander intanto misero in atto un diversivo: il ranger appiccò diversi incendi nelle casupole, mentre Haluin volando scagliava ben più coreogrefiche palle di fuoco sull'accampamento, bruciando case e briganti. Jafar non si fece attendere, e appena accortosi di Haluin e dei suoi compagni cominciò ad attaccarli coi suoi poteri mentali: Alexander e Merryl riuscirono per un pelo a liberare i due prigionieri e a fuggire volando, prima che la loro psiche cedesse ai poteri dello psionico. L'ultima cosa che Haluin e Alexander (gli unici che erano riusciti a non cedere alla morsa psichica di Jafar e a non svenire) videro mentre si allontanavano sopra i cieli del Bosco Phost fu il pirocineta librarsi in cielo sopra l'accampamento, per poi esplodere in un'enorme fiammata che incendiò l'intera area (villaggio e briganti compresi) in un ultimo estremo tentativo di uccidere chi aveva osato sfidarlo. Sfiniti e decimati, i nostri viaggiarono fino a Hatherleigh, dove rimasero per i giorni a seguire in attesa che Balik e Landar si riprendessero e smaltendo il forte mal di testa che Jafar gli aveva lasciato come ricordo. Giunta anche Sanyia, i nostri fecero ritorno alla radura, dove trovarono solo cadaveri e macerie fumanti: Jafar aveva dimostrato ben scarso interesse per i suoi sottoposti, arrivando a sterminarli nel tentativo di uccidere il gruppo in fuga: che fine avesse fatto il pirocineta non era dato saperlo, ma quel sadico pazzo era ancora a piede libero per Flanaess, e il gruppo non era riuscito a catturare il fuggitivo che il Sultano tanto bramava nè a salvare gli ostaggi...

Personaggi Incontrati: Jafar

Luoghi Visitati: Foresta di Phost, accampamento dei briganti