La Campagna le avventure

Rappresaglia

L'arrivo di Lida a Castel Blackhounde e la scoperta dei poteri temporali di Sania non erano le uniche novità: al loro ritorno dal periodo di allenamento col Maestro Fun Lao i nostri eroi fecero rapporto a Re Valnir e scoprirono che la guerra con Kanak era ufficialmente iniziata e che i due eserciti avevano cominciato ad affrontarsi alle porte della Valle del Ket. L'esercito nemico, numericamente superiore, premeva contro i confini del regno ed era molto probabile che nel giro di qualche settimana le truppe reali di Greyhawk dovessero indietreggiare per riorganizzarsi con i rinforzi cedendo così la Valle del Ket al nemico. Re Valnir, già profondamente adirato per l'assassinio di suo padre, aveva ovviamente mal digerito la distruzione dell'ultimo monastero dei Pugni d'Acciaio, e aveva così deciso di lanciare una rappresaglia nei confronti del nemico: le spie di di Morgan Raven avevano infatti scoperto che dietro all'opera di potenziamento dei ninja delle Ombre (i cui cadaveri erano stati in precedenza analizzati da Jeb scoprendo nel sangue la presenza di una sostanza misteriosa) vi era lo zampino dell'Alchimista, un misterioso alleato della Kamala che già in passato aveva messo a repentaglio la sicurezza di Flanaess quando aveva aiutato Kanak a produrre armi e armature di adamantite. Il gruppo era riuscito a fermarne la produzione distruggendo la miniera dove il minerale veniva estratto, ma non era riuscito a catturare l'Alchimista o a scoprire chi egli fosse; dalle informazioni raccolte da Mortan sembrava che l'Alchimista fosse successivamente riapparso a Kanak dopo la fuga dalla miniera e che fosse riuscito a creare un siero in grado di potenziare le capacità fisiche dei guerrieri della Kamala; questa avava già iniziato ad utilizzare il pericoloso e mortale siero sui ninja delle Ombre, rendendoli delle macchine di morte ancora più letali di quanto già fossero come re Arkhan e i monaci dei Pugni d'Acciaio avevano già loro malgrado avuto modo di scoprire. Morgan Raven, posto da Re Valnir a capo dell'operazione di eliminazione dell'Alchimista, aveva già alaborato un piano d'azione per andare a Kanak, la capitale nemica dove le sue fonti sapevano trovarsi in questo momento l'uomo, e uccidere l'uomo; per far ciò necessitava di un team d'appoggio, nella fattispecie Landar (per i suoi incantasimi di spostamento a lunga distanza), Lida (per la sua capacità passiva di occultamento alla divinazione), Sania (per eventuale necessità di forza bruta) e Haluin (per i suoi incantesimi di occultamento). Ma il mago era ormai totalmente indifferente alle richieste di Re Valnir e del regno dopo gli ultimi dissidi col giovane re, quindi Morgan ripiegò su Merryl, il quale poteva incamerare nel suo Anello di Kralizek alcuni incantesimi "gentilmente" offerti da Haluin.
Equipaggiati a dovere da Morgan e pronti a partire, il gruppo si diresse volando nel vento verso Kanak, dove Morgan aveva già approntato una copertura adeguata per tutti: egli sarebbe stato un mercante di schiavi, accompagnato dal fratello cieco Landar (bendato per dar si che i suoi occhi luminescenti destassero sospetti) e dalla loro guardia del corpo Sania. La giovane Lida sarebbe stata la guida del cieco Landar, mentre Merryl avrebbe impersonago, incatenato e seminudo, la parte dello schiavo da vendere. Sotto la guida di Morgan il gruppo riuscì a muoversi agilmente all'interno della capitale nemica, assaggiando per la prima volta con mano il regime ferreo e militare della Kamala: Kanak era un regno militarizzato e controllato con pugno di ferro dall'esercito e dal clero di Hextor, il temibile dio della tirannia, desideroso di vendicarsi per la sconfitta accusata dal loro più grande re, Lord Kelmar, secoli prima durante la Guerra degli Dei. La rete di spie costruita nel corso degli anni da Morgan tornava ancora una volta utile: all'interno della capitale vi erano infatti tre contatti che Morgan doveva visitare per guadagnare informazioni su come e dove trovare l'Alchimista.
Il primo contatto visitato dal gruppo fu Sir Lowin Nakis: ricco kanakiano di nobili origini, la sua famiglia era stata fatta cadere in disgrazia dalla Kamala e la sua sete di vendetta era tale da arrivare a vendere la sua patria a patto dell'amnistia e di ruoli politici rilevanti nel post-conflitto. Sir Lowin Nakis rivelò al gruppo che tra la nobiltà girava già da settimane la voce che la missione contro i Pugni d'Acciaio era stata un successo, sebbene Naimune l'Ombra di Hextor, il capo delle Ombre, fosse perito in azione e ora al suo posto vi fosse il suo braccio destro Taipai il Senzanaso; artefice della vittoria si diceva fosse stato uno straniero, chiamato l'Alchimista, un misterioso alleato di Kanak mai visto in pubblico ma citato durante l'annuncio alla nobiltà del successo della missione. L'unica cosa certa era che l'Alchimista era ospite presso il Palazzo degli Scorpioni Rossi, uno degli edifici meglio sorvegliati della città e sede degli Scorpioni Rossi, i letali assassini della Kamala.
Il secondo contatto era Irma la Dolce, un'avvenente prostituta del bordello dei Dolci Piaceri: la ragazza, seducente e ammiccante, "lavorava" a stretto contatto con molti soldati della guarnigione di Kanak ed era quindi potenzialmente a conoscenza di utili informazioni per trovare come entrare nel Palazzo degli Scorpioni Rossi. La ragazza, coi dovuti incentivi monetari, rivelò informazioni relative ai turni di guardia di alcuni suoi amanti e indiscrezioni riguardo al morale delle truppe nemiche, alto a seguito dei risultati conseguiti dalle Ombre.
L'ultimo contatto di Morgan fu il Puzzone, un barbone sudicio e dimenticato dei bassifondi di Kanak: essendo egli considerato meno di niente dagli abitanti della città era per lui molto facile carpire discorsi o frammenti di notizie da discussioni udite nella strada durante il suo eterno mendicare: dal Puzzone, con l'aiuto di qualche sganassone, il gruppo seppe che l'Alchimista era un potente mago, figlio di Hextor stesso, a capo della Kamala; tra il popolino si vociferava che grazie a lui la Kamala era entrato in possesso di un'arma micidiale con cui annientare il Regno di Greyhawk.
Raccolte tutte le informazioni disponibili dai contatti in loco di Morgan il gruppo si ritirò in locanda per preparare un piano d'azione: Merryl, invisibile e volante, fu mandato in avanscoperta al Palazzo degli Scorpioni. Qui, peccando di zelo, l'halfling cercò di entrare da uno degli ingressi del palazzo, pur sapendo che il Palazzo degli Scorpioni era uno dei luoghi più sorvegliati di Kanak. Sfortunatamente un mago di guardia all'ingresso identificò il tentativo di intrusione, lanciando l'allarme: Merryl fu quindi costretto a battere in ritirata e a riferire del fallito tentativo di incursione. Morgan, infastidito dall'iniziativa dell'halfling e preoccupato dal lanciato allarme, lanciò un ultimatum: o si sarebbe riuscito ad entrare il giorno successivo nel Palazzo degli Scorpioni o la missione sarebbe stata annullata poichè la situazione si stava facendo troppo pericolosa e la loro copertura era ormai in pericolo.L'Alchimista DrowIl giorno successivo, dopo aver inutilmente tentato di scrutare l'Alchimista, il gruppo tentò il tutto per tutto: diventati eterei grazie alle preghiere di Landar e grazie all'aura di anti-individuazione di Lida il gruppo riuscì ad entrare nel Palazzo. Grazie ai poteri di Landar fu facile trovare il laboratorio alchemico, a cui guardia vi erano due guardie incappucciate; a questo punto il gruppo passò all'azione: sgominate le guardie il gruppo sfondò nel laboratorio, dove nel frattempo era scattato l'allarme. Un buio magico calò nell'ambiente e in breve un cruento corpo a corpo alla cieca di scatenò nella stanza tra i nostri eroi guidati da Morgan e gli uomini a guardia dell'Alchimista, mentre Merryl cercava di bloccare la porta per impedire l'arrivo dei rinforzi. Sgominati i nemici e messo ko l'Alchimista il buio magico venne meno, rivelando che sia l'Alchimista che le sue guardie non erano uomini normali, bensì elfi dalla pelle color ebano: non vi era però tempo di festeggiare, poichè gli uomini della Kamala stavano già cercando di sfondare nel laboratorio. Afferrato l'Alchimista il gruppo si teleportò via al sicuro al Monastero del Sole di Landar, proprio pochi secondi prima che i soldati di Kanak facessero irruzione.
Il piano era riuscito: l'Alchimista era loro prigioniero e il gruppo era giunto sano e salvo a casa; rimaneva solo una cosa da fare: interrogare l'elfo dalla pelle d'ebano chiamato l'Alchimista e scoprire i suoi rapporti con la Kamala. Questo era il campo di Morgan, esperto in torture e interrogatori: portato nel mulino del Monastero e legato, l'Alchimista venne torturato a lungo da Morgan. Gli altri, disgustati da un simile trattamento ma consci che era un'azione necessaria, lasciarono fare Morgan, il quale riuscì con le cattive ad estorcere molte informazioni all'elfo. Questi rivelò di chiamarsi Choyrass, di essere un elfo oscuro alleato della Kamala e di aver aiutato l'organizzazione in vari modo grazie alle sue conoscenze alchemiche: era lui il misterioso ospite della miniera d'amantite dove la robusta lega veniva raccolta e lavorata dagli schiavi della Kamal (avventura Sabotaggio) ed era sempre lui la mente dietro la realizzazione del siero del supersoldato, la misteriosa sostanza con cui erano stati potenziati i ninja delle Ombre. Inoltre il Cacciatore era tornato dal suo esilio dal Deserto del Sultanato, l'ultimo luogo dove il gruppo aveva avuto a che fare con la misteriosa entità psionica: Morgan era pronto a proseguire l'interrogatorio quando l'Alchimista letteralmente esplose con un boato. Come ebbero poi modo di scoprire dagli oggetti in possesso dell'elfo, l'Alchimista aveva ingerito un potente elisir prima di essere catturato, condannandosi a morte certa per non rivelare troppe informazioni. Quelle ottenute da Morgan però erano già sufficienti, e il gruppo si diresse a Greyhawk per riferire a Re Valnir delle novità: anche il re aveva novità, purtroppo nefaste, poichè le truppe di Kanak erano riuscite a sfondare ed occupare la Valle del Ket, arrivando ad attestarsi a Polvar. Come premio venne restituito a Sania il Pugnale Sacrificale di Nerull (prontamente ceduto e Landar e distrutto) oltre ovviamente alla riconoscenza del re: l'animo di Landar era però rimasto molto scosso per le torture inflitte all'Alchimista all'interno del Monastero del Sole, un atto necessario ma turpe agli occhi di Pelor.

Personaggi Incontrati:l'Alchimista

Luoghi Visitati: Kanak