Non si sa chi creò quello che divenne in seguito chiamato
Eon, ovvero il pianeta su cui si trova il continente di Flanaess. Le leggende,
vecchie quante il pianeta stesso e più antiche degli Dei narrano che
Xaion, il padre degli Dei, plasmò parte del proprio corpo donandogli
forma sferica e dando vita al pianeta Eon. Non contento di questa creazione
Xaion generò la vita: piante, insetti, animali e infine gli esseri senzienti.
Le prime razze a vedere la luce del sole furono elfi e nani, esseri longevi
e in sintonia con il pianeta; ma la vita non può controllata appieno
nemmeno da un Dio, e ben presto Xaion perse (volontariamente o involontariamente
non è dato saperlo) il controllo delle creature di Eon. Nuove razze nascevano
e si estinguevano ogni giorno, ognuna diversa dall’altra, ognuna dotata
di particolarità e indole uniche, mentre la magia, emanazione stessa
del potere di Xaion, si propagava nel mondo. Gnomi, halfling, uomini, goblin,
orchi e altre decine di diverse creature fecero la loro apparizione sulla terra,
reclamando uno spazio all’interno di quel nuovo mondo: e mentre in altri
piani di esistenza gli esterni iniziavano a interessarsi di quella terra vergine,
Xaion decise di eleggere gli Dei di Eon, esseri superiori che avrebbero avuto
il compito di controllare, proteggere e dominare le genti del pianeta dall’alto
dei cieli: scelse quindi gli individui più adatti a tale compito, affidandogli
una sfera di influenza ben precisa. Dopodiché Xaion sparì misteriosamente
lasciando gli Dei al loro destino, ma non prima di aver donato loro le Tavole
di Xaion: su di esse erano incise le leggendarie leggi degli Dei, a cui tutti
gli Immortali dovevano sottostare, pena la dannazione eterna e la revoca dei
loro poteri.
Gli anni passavano, e una zona particolare di Eon interessava gli Dei in cielo:
il continente di Flanaess, crogiuolo di popoli e razze, che fino all’anno
882 era diviso in una dozzina di regioni autonome sotto il controllo e la giurisdizione
degli uomini. Nelle molte foreste sparse per questi regni vivevano comunità
di elfi, ognuna guidata un capo facente parte del concilio del popolo elfico;
nelle catene montuose a ovest (i monti Crystal Mists) prosperavano clan di nani
nelle loro città sotterranee, scavando minerali preziosi e commerciando
con gli uomini della superficie mentre piccole comunità di gnomi e halfling
comparivano e scomparivano regolarmente qua e la, spostandosi ogni decade in
cerca di nuove terre dove vivere. A Nord, nelle terre ghiacciate e nelle catene
montuose a nord ovest (i monti Corusk) sopravvivevano, pur tra mille stenti,
clan di barbari nomadi, guidati solo dalla legge del più forte. Orchi,
goblinoidi e altre razze ostili all'uomo e ai suoi alleati persistevano in piccoli
gruppi e tribù nei territori civilizzati, in costante lotta con i soldati
e abitanti dei vari regni. Il delicato equilibrio creatosi in centinaia d'anni
venne improvvisamente scosso proprio nella primavera dell'anno 882, quando una
luce rossa squarciò il cielo e, per un motivo tuttora sconosciuto agli
uomini, le divinità per la prima volta nella storia presero forma umana
e persero temporaneamente la loro mortalità conservando però i
loro poteri innati divini. I sigilli che gli dei si erano posti per impedire
interventi in prima persona nella storia dei mortali, come comandavano le Tavole
di Xaion, erano stati magicamente dissolti, e ora ognuno di loro era in grado
di agire in prima persona sulla terra. I primi a cogliere la fortuita occasione
di muoversi in segreto per allargare le proprie sfere di influenza ed eliminare
le altre divinità buone furono Vecna, Gruumsh, Hextor, Erythnul e Nerull.
Raggiunto Lord Kelmar, signore delle terre a ovest dei Crystal Mists, instillarono
nel suo spirito un desiderio irrefrenabile di potere e gloria, promettendogli
dominio su tutto Flanaess. Con l'aiuto e l'influenza degli avatar (le rappresentazioni
umane degli dei) Lord Kelmar iniziò a costruire un potente esercito:
Gruumsh assicurò l'appoggio degli orchi e dei goblinoidi, suoi protetti
e adoratori, Erythnul riunì orde di mercenari e barbari, Nerull portò
con se tutti i suoi seguaci non-morti e Vecna riunì i maghi e i mostri
a lui fedeli. Davanti a questi fatti gli altri Lord e le altre fazioni, messe
nel frattempo in guardia dalle divinità buone anch’esse incarnatesi
in avatar, iniziarono a predisporre una linea di difesa. Ognuno degli avatar
delle divinità buone raggiunse i propri protetti: Moradin andò
dai nani a Crystal Mists, Corellan Larethian raggiunse il concilio degli elfi
nella foresta di Vesve, Yondalla riunì sotto il suo comando gli halfling,
Kord guidò i barbari del nord, Pelor e Heironeous invece avvisarono tutti
i Lord dei regni umani. Davanti all'incarnazione stessa delle loro divinità
tutti misero da parte dubbi e inimicizie per unirsi in un'unica forza contro
l'esercito a ovest. A capo dell'unione dei popoli di Flanaess fu posto Lord
Rhodrick, signore della città libera di Grayhawk, una città-stato
indipendente. Nel frattempo l'esercito di Lord Kelmar si era già spostato
nelle pianure di Paynim, a sud del Sultanato di Zeif, occupando completamente
la zona e riuscendo con l'aiuto dei duergar (i nani grigi, l'equivalente degli
elfi oscuri per gli elfi) a conquistare tutte le città sotterranee nei
monti Crystal Mists, costringendo i nani a una fuga precipitosa nel regno di
Keoland. La battaglia che seguì nello scontro tra i 2 eserciti sembrò
favorire inizialmente l'unione dei popoli liberi: con l'aiuto delle divinità
buone che impegnarono in combattimento Vecna e gli altri dei malvagi Lord Rhodrick
riuscì ad uccidere in combattimento Lord Kelmar, ma ciò non fermò
l'ondata di mostri ammassata nella pianura. Gruumsh prese il comando dell'esercito,
che numericamente superava di venti volte quello dei popoli liberi, mentre Rhodrick
e i cavalieri di Grayhawk rimasero in prima linea per coprire la fuga del grosso
dell'esercito. La battaglia volgeva al peggio, ma fu allora che le avatar di
Wee Jas e Boccob, finora rimasti neutrali nello scontro, presero posizioni.
Preoccupate per un possibile sconvolgimento dell'equilibrio di forze Boccob
riunì tutti i maghi di Keoland e focalizzando la loro energie, quella
di Wee Jas e la propria aprì una breccia nel cielo sopra le terre dove
erano ammassate la maggior parte delle forze di Lord Kelmar: dalla spaccatura
cadde una pioggia di fuoco che incenerì tutto ciò che si trovava
là sotto: ogni forma di vita nella zona fu distrutta, lasciando solo
un deserto dove un tempo sorgevano città, campi, foreste. Le città
di Kanak e Kester furono le uniche a salvarsi dalla distruzione, protette dalla
magia di Vecna e Hextor i quali vi avevano trovato rifugio poco prima dell'esplosione
di fuoco. I resti dell'esercito di Lord Kelmar, goblin, potenti non morti e
altri mostri di ogni genere, abbandonarono il deserto (ora chiamato le Steppe
Aride) e si riversarono a est, in cerca di nuove terre da colonizzare: in piccoli
gruppi, attraversando i monti Crystal Mists, si dispersero nelle terre di Flanaess,
in cerca di un luogo dove leccarsi le ferite e poter tornare a prosperare. Così
come erano arrivate misteriosamente gli avatar sparirono. Lord Rhodrick venne
acclamato come salvatore di Flanaess ed eletto Re da tutti i Lord. Gli elfi
tornarono nelle loro foreste, mentre i nani, non potendo tornare nelle loro
roccaforti nei Crystal Mists, ora occupate dai duergar, colonizzarono i monti
Lortmil, in attesa di poter tornare a reclamare le terre dei loro clan. Sono
passati 483 anni da allora, e l'equilibrio e' stato mantenuto sebbene l'ordine
non sia ancora presente in tutti i territori. Gli eredi di Re Rhodrick continuano
a governare su tutto il Flanaess, combattendo contro le sacche di creature del
male ancora presenti.