La Campagna cronache e leggende

Il Cacciatore - Parte II: Per un Pugno di Monete

Il mercato era stracolmo di gente, come tutte le mattine. Mercanti, domestici, donne, contadini: persone di ogni razza, ceto sociale e professione si accalcava nella grande piazza principale, in cerca di un buon affare. Un uomo smilzo, sui trent’anni, camminava con passo deciso tra la folla. "Quanta feccia popola queste terre" osservò disgustato "polvere siete e polvere ritornerete fortunatamente". Un servo che trasportava un cesto pieno di frutta si pose sul suo cammino, e lo smilzo senza battere ciglio lo gettò di lato per farsi strada, facendo cadere a terra lui e tutto ciò che trasportava. Subito mendicanti e accattoni si buttarono sopra le gustose mele sparse a terra, con il servo che faceva di tutto per fermarli, imprecando e maledicendo l'uomo che lo aveva fatto cadere. Nella confusione un ragazzetto, avrà avuto tredici anni, decise che quella era un'ottima occasione per fare un bel colpo: si diresse veloce verso lo smilzo, che nel frattempo si era allontanato, e con una mossa veloce e sicura afferrò e strappò la borsa di tintinnanti monete che l'uomo portava alla cinta. Correndo a perdifiato e nascondendosi tra la folla il ragazzo arrivò dopo qualche minuto al limitare della piazza del mercato, si voltò e sorridendo vide che lo smilzo non lo aveva seguito. Fece per girarsi e correre a casa, dove avrebbe diviso il bottino con la sua famiglia, ma andò a sbattere contro qualcosa e cadde a terra. Con riflessi fulminei si rialzò: non era andato a sbattere contro qualcosa, ma contro qualcuno. Un omaccione calvo e grosso si ergeva davanti a lui, con uno sguardo corrucciato sul volto "Ridammi immediatamente la mia borsa pidocchio" digrignò tra i denti l'omaccione. Il ragazzo, confuso per la strana richiesta dell'uomo (dopotutto l'unico colpo della mattinata era stato quello fatto allo smilzo, ed era sicurissimo di non aver mai visto questo uomo corpulento) prese e scappò a perdifiato verso casa; si girò solo una volta per vedere se l'uomo lo stava seguendo, ma vide che non si era mosso da dove l'aveva lasciato, e che lo osservava da lontano con occhi di ghiaccio. Arrivato nel suo quartiere si sentì ormai al sicuro: nessuno lo aveva seguito. Si fermò un attimo a riposare per la lunga corsa in un piccolo vicolo: c'erano minimo quaranta monete d'oro nella borsa, un vero tesoro! Preso com'era non si accorse che qualcuno era entrato nel vicolo, e quando ormai era a pochi metri e lo vide si alzò di scatto ed estrasse un piccolo pugnale ponendosi sulla difensiva. Era uno dei tanti senzatetto della zona, un povero tra i poveri, lo aveva visto qualche volta cercare tra la sporcizia del cibo nei mesi passati. Ma aveva qualcosa di diverso stavolta, c'era qualcosa nei suoi occhi, qualcosa che non aveva mai visto tra la povera gente dei bassifondi. "I miei soldi pidocchio. Ora!" biascicò il barbone. Il ragazzo terrorizzato fece per scappare, ma il vicolo aveva una sola uscita, e il barbone fu abbastanza veloce da prenderlo per un braccio. Il giovane affondò il pugnale nel ventre del vecchio: fiotti di sangue sgorgarono dalla ferita, ma l'uomo non se ne curò. Con mossa precisa e coordinata spezzò il collo del ragazzo, dopodiché prese il cadavere e lo nascose nella sporcizia; infine si sedette affianco al cadavere, bianco in volto per il molto sangue perso, e chiuse gli occhi. Li riaprì dopo un secondo, con un gemito di dolore e tenendosi la ferita; invocando aiuto cercò di trascinarsi verso l'ingresso del vicolo, ma era troppo debole ormai. Ad un tratto un'ombra apparve, "Sono salvo" pensò tra le lacrime il vecchio, ma la giovane guardia cittadina che era entrata nel vicolo non lo degnò nemmeno di uno sguardo, gli passò affianco, si diresse sicura verso il luogo dove era nascosto il corpo del ladruncolo e prese la borsa con le monete d'oro. Il vecchio la osservava disperato mentre la guardia contava le monete, implorando con un fil di voce il suo aiuto. La guardia soddisfatta prese e uscì dal vicolo, passando a pochi centimetri del vecchio, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, e si diresse fischiettando in direzione del mercato. "Il giorno che sarò derubato da un ragazzetto di strada sarà il giorno che mi ritirerò dal lavoro" pensò divertita la guardia "e ora meglio andare dal capo prima che si spazientisca". I corpi del vecchio e del ragazzo furono trovati poche ore dopo e il caso fu chiuso in fretta: dovevano essersi uccisi a vicenda per rubarsi i loro pochi averi, un fatto all'ordine del giorno nella grande, popolosa città di Zeif.