La Campagna cronache e leggende

Il Libro di Zevas

La voce del vecchio Olym era roca come l'ultima volta che vi aveva ricevuto, ma questa volta l'atteggiamento del vecchio saggio era calmo e pacato, e non più irritante e maleducato.
"Questo libro" iniziò a raccontare accarezzando la copertina in cuoio "non ho bisogno di leggerlo per saper cosa contiene. Quasi 500 anni fa ormai, un uomo di presentò alla mia corte, chiedendo spiegazioni sul contenuto di questo testo: disse che gli fu consegnato da un uomo di nome Zevas qualche settimana addietro, e che era scritto in una lingua sconosciuta. Quell'uomo era Lord Kelmar, l'uomo che si autoproclamò re e diede inizio alla Guerra degli Dei". Il vecchio si zittì per qualche secondo "In questo libro, del cui autore conosco solo il nome, sono racchiuse le informazioni per trovare un artefatto, il Medaglione del Cielo, un oggetto che va aldilà della comprensione umana e grazie al quale sarebbe teoricamente possibile diventare un Dio, raggiungere l'immortalità e il potere assoluto. Per mantenere al sicuro il segreto contenuto dal libro affidai a Lord Kelmar un compito a dir poco impossibile, gli chiesi di uccidere Thargaram, il Wyrm blu del Mare di Polvere, in modo da non dovergli rivelare il contenuto del testo. Non lo rividi per parecchio tempo, ma sapevo che aveva organizzato una caccia al drago e che stava guidando un possente esercito oltre le Montagne Sulhaut. Sette anni dopo tornò da me e mi mostrò la testa del dragone: migliaia di uomini erano periti, ma aveva compiuto la missione”. Nella penombra del salone Olym portò una mano alla testa, come se quei ricordi gli procurassero un forte mal di capo. “Fui così obbligato a rivelargli le informazioni contenute nel libro, ma lo avvertii anche del pericolo insito nell’artefatto: un potere simile non poteva essere controllato da un essere umano, poiché ciò che è creato dagli dei solo gli dei possono domare. Lord Kelmar non mi diede ascolto, e una volta ottenute le indicazioni per trovarlo, se ne andò alla ricerca del Medaglione. Da quel che ebbi modo di sapere più tardi Lord Kelmar trovò il Medaglione e ne risvegliò i poteri: non fu il fato a decidere che gli dei sarebbero dovuti tornare a camminare sulla terra come mortali, ma fu bensì un uomo a sciogliere i sigilli che impedivano agli dei di intervenire direttamente nella vita degli esseri viventi. La luce rossa che si narra fu vista nella primavera dell'882 quando gli dei presero forma mortale non era altro che il potere del Medaglione, liberato da Lord Kelmar". Olym smise di parlare e ridacchio "Che sciocco Lord Kelmar. Pensava di avere il potere nelle sue mani, ma lo avevo avvertito, un potere così grande non può risiedere nelle mani di un singolo uomo. Ma soprattutto un potere così grande non sarebbe mai dovuto essere alla portata degli uomini. Quando lessi la prima volta il libro non sapevo come si sarebbero svolti gli eventi, ma dopo la Guerra degli Dei ebbi una visione globale della situazione. Chi poteva aver creato quel Medaglione? Solo un Dio poteva avere i poteri per fare una cosa simile. E chi aveva scritto questo libro?" disse Olym toccando con la mano destra le antiche scritte "Un Dio crea un oggetto magico per far diventare mortali tutti gli dei, se stesso compreso, e che è in grado di rendere incredibilmente forte e invulnerabile ai poteri divini colui che lo indossa; poi da indizi per trovarlo a un essere umano, non rivelandogli però il vero potere dell'amuleto...tutto ciò risulta strano non trovate?" disse sospirando "La verità non mi è chiara tuttora. So per certo però che Vecna era al corrente del reale potenziale del medaglione, e per questo motivo era deciso a recuperarlo a tutti i costi: si era alleato con Lord Kelmar in modo da eliminare gli altri avatar buoni, e in futuro sperava di togliere il gioiello a Lord Kelmar, in modo da divenire invulnerabile ai poteri degli altri dei per schiacciare in breve tempo uno a uno anche gli altri avatar suoi alleati e rimanere il solo Dio vivente. Le divinità buone erano invece all'oscuro della minaccia del medaglione, e Xaion, il Dio degli Dei, non pareva intenzionato a intervenire per riportare la pace e l’ordine tra dei e uomini: solo Boccob e Wee Jas, oltre a Vecna, avevano percepito il potere magico del Medaglione e il suo reale potenziale. Le due divinità della magia si coalizzarono con alcuni altri dei finora neutrali allo scontro, e di comune accordo si schierarono contro Vecna e i suoi complici, che al momento sembravano i nemici più pericolosi: nella massima segretezza si mossero silenziosi nell’ombra, pronti ad agire al momento più opportuno. Mandarono per prima cosa Olidammara, il dio dei ladri, a sottrarre l'amuleto dal corpo di Lord Kelmar: quando Re Rhodrick uccise Lord Kelmar, Olidammara fece bene il suo lavoro e recuperò il Medaglione pochi secondi prima che arrivasse Vecna. Questi infuriato decise di lanciare il proprio esercito contro Keoland, e diede ordine a Gruumsh di muovere le truppe verso Junre, dove si erano rifugiati gli avatar di Boccob, Wee Jas e Olidammara, per recuperare il talismano. Ma le due divinità della magia erano pronte a una simile evenienza: Fharlanghn, il dio delle strade e dei viaggi, aiutò Olidammara teletrasportandolo dal campo di battaglia a Junre, mentre contemporaneamente Boccob e Wee Jas, con l'aiuto dei maghi di Keoland, invocarono una tempesta di fuoco sopra le Pianure di Paynim incenerendo buona parte degli eserciti di Vecna e obbligando gli avatar degli altri dei alla fuga. Boccob prese allora il Medaglione, e non potendo distruggerlo lo separò in sei parti, gettandole all'interno dei portali magici che si trovano nei sotterranei di Junre, in modo che Vecna e i suoi complici non potessero ritrovarlo facilmente. Inaspettatamente il potere del Medaglione venne meno una volta diviso, e gli dei riacquistarono la loro immortalità e furono riportati immediatamente in cielo. Una volta tornati nel piano astrale le altre divinità vennero a sapere da Boccob del Medaglione e del Libro di Zevas, e giurarono che nessuno di loro avrebbe mai dovuto rivelare la presenza di uno dei due artefatti agli essere viventi, nè i segreti che contengono. Ora le parti del Medaglione sono sparse per tutto Flanaess, in modo che non possano creare altri danni e il ripetersi di ciò che successe". La voce del vecchio era stanca "Questa è la vera storia della Guerra degli Dei. E ora sembra che il libro sia tornato per la quarta volta in circolazione, e con esso la storia del Medaglione. Io non sono che un osservatore, non giudico le scelte degli uomini, come non giudicai la scelta di Lord Kelmar: se il destino vuole che il Medaglione ritorni alla luce, così sia. L'alba di una nuova Guerra degli Dei è alle porte, e molti si sono già mossi per cercare di recuperare il medaglione: chi lo troverà richiamerà sulla terra gli dei, e a quel punto o cercherà di ucciderli, cercando di prenderne il posto, oppure darà il medaglione al proprio patrono, rendendolo l'unico Dio rimasto". E con queste parole il vecchio saggio si zittì.