La Campagna cronache e leggende

Una Notte Tempestosa

La pioggia cadeva nel cimitero, e il piccolo Merryl si muoveva a fatica: le nere nubi cariche d’acqua coprivano la luna, e la zona era illuminata solo dai lampi. Impossibile udire qualcosa in quel temporale: i tuoni e lo scrosciare della pioggia coprivano ogni rumore, e Merryl non riusciva più nemmeno a sentire le urla dei suoi compagni che stavano combattendo con lo spettro. Era stato l’unico ad accorgersi che Mikaela era sparita durante il combattimento, e subito si era lanciato al suo inseguimento: ma in mezzo a quella vera e propria tempesta era parecchio difficile capire dove si trovasse la tomba di Ross “Perché sicuramente è la che sta andando” aveva pensato Merryl scrutando le tenebre in cerca della donna. Dopo alcuni minuti e dopo aver perso ormai le speranze di trovare la tomba, Merryl scorse qualcosa nel buio della notte: memore del precedente scontro con quelle schifose creature che erano uscite dalle loro tombe cercando di agguantarlo, avanzò guardingo, e si nascose dietro una grossa lapide. Davanti a lui, a pochi metri di distanza, c’era Mikaela, in ginocchio davanti alla tomba di Ross: ma non era sola. Davanti a lei una creatura pallida e smunta (“e senza gambe!” notò immediatamente Merryl) stava a mezz’aria: uno spettro rassomigliante a Ross (“anzi è proprio lui” pensò Merryl ricordandosi il cadavere visto nella tomba la sera prima con Alexander e Haluin) stava parlando a Mikaela, ma il vento, la pioggia e i tuoni coprivano le loro parole. Incurante del pericolo Merryl si avvicinò ancora un po’, tendendo le orecchie per meglio udire il discorso tra i due. “Ross, amore mio, sei finalmente venuto da me!” disse la donna “Staremo insieme per sempre! Io lo sapevo che non eri morto! Lo sapevo! Lo sapevo! Loro affermavano che eri morto, ma tu sei qui, sei stato sempre con me in queste notti!” urlava la donna in preda alla gioia guardando lo spettro. “Ma non vede che è trasparente!?!?!” pensò Merryl. Il fantasma di Ross si chinò sorridendo, e guardandola negli occhi, con uno sguardo dolce e innamorato le diede un bacio sulla bocca. “Ooooh ma quanto è romantico!” pensò contento l’halfling “un amore che va oltre la morte!”. Ma ciò che successe un secondo dopo non aveva nulla di romantico, e lasciò l’halfling a bocca aperta (e lasciare a bocca aperta Merryl non era cosa facile). Mentre il fantasma con le sembianze di Ross baciava passionalmente Mikaela, la sua mano scendeva sul petto della donna: ad un tratto, con una mossa veloce e decisa, la mano dell’”uomo” scomparve nel petto della donna. Il viso di Mikaela, che un momento prima era sereno e felice, si contrasse in una smorfia di dolore. Lo spettro ora sorrideva, ma non era più il sorriso calmo e sereno di prima, era un ghigno, un sorriso malvagio che lasciò impietrito Merryl: ora lo spettro non aveva più il volto del defunto Ross, ora aveva il volto di un demone con lunghe zanne e occhi spiritati che osservavano la vita della donna spegnersi, una vita stritolata dal pugno fantasma che lentamente spremeva il cuore innamorato di Mikaela. Merryl sarebbe voluto intervenire, ma le gambe non si muovevano. Merryl avrebbe voluto urlare, ma dalla gola non uscì nessun suono. Merryl avrebbe voluto piangere, ma dai suoi occhi scendevano solo gocce di pioggia. Gli ultimi tremiti di una vita che si spegne attraversarono il debole corpo di Mikaela quando il fantasma estrasse la bianca mano dal petto della donna. Merryl continuava ad osservare terrorizzato la scena: avrebbe voluto volgere lo sguardo altrove, ma ormai la paura l’aveva paralizzato lì dove si trovava. Neanche quando lo spettro volse lo sguardo verso di lui riuscì a fare nulla: il fantasma si avvicinò all’halfling, che iniziò a rivolgere una silenziosa preghiera a Yondhalla perché salvasse la vita a Merryl Gettaciottoli, suo umile fedele, brava e onesta persona (“si, PIU’ O MENO brava e onesta persona” pensò Merryl). Man mano che lo spettro gli si avvicinava l’aria si faceva più fredda e pungente, e quando gli fu a poco meno di un metro Merryl sentiva freddo, MOLTO freddo. La creatura fissava Merryl con quegli occhi bestiali e inumani “L’anima di quella donna apparteneva a Nerull, e finalmente ora è nelle sue mani” disse con una voce da oltretomba “e presto anche la tua e quella dei tuoi amici sarà del mio signore”. Dopodiché alzo la mano. Merryl temette subito che volesse infilargliela nel cuore come aveva fatto con Mikaela, ma vide che invece stava indicando con l’indice una collina poco lontana “Lui ha richiesto esplicitamente di non uccidervi oggi, e per questo la tua anima oggi è salva. Lui ha detto che dovrete soffrire ancora mille e mille pene prima di morire tra atroci sofferenze. Lui ha detto che vi strapperà il cuore uno ad uno, ma che prima vi farà soffrire come soffrì lui in vita, uccidendo tutti i vostri cari, torturandoli nel corpo e nella mente come ho fatto io con quella donna. Lui ha detto che la sua Vendetta sarà terribile” E prima di scomparire nel buio della notte il fantasma disse un’ultima frase, che rimbombò nelle piccole orecchie del tremante Merryl per molte notti a venire:“Lui ha detto che non potrete sconfiggerlo: ora lui non è più Kurtan di Mistralia. Ora è il Cavaliere Oscuro, Il Figlio delle Tenebre, il Paladino Decaduto, l’Araldo di Nerull, e nemmeno la morte può fermarlo”.