La Campagna cronache e leggende

"Ora ho Perso la Pazienza..."

La notizia del fallimento dell'attentato era purtroppo giunta: il Capitano degli Scorpioni Rossi, i Sicari della Kamala, stava leggendo un dispaccio scritto da una delle sue tante spie sparse per il continente. "E così" disse parlando tra se e se "il re si è salvato un'altra volta...". Le Ombre si erano sempre rivelati degli ottimi alleati e dei preziosi sicari, utilizzabili quando non si voleva far ricadere sulla Kamala attenzioni poco gradite, ma da quanto stava leggendo anche loro avevano fallito questa volta. L'uomo continuò a leggere la missiva, camminando nervosamente nel suo studio, poi si fermò, prese un bicchiere di vino dalla sua scrivania, e ne bevve una sorsata. "Ancora loro" disse digrignando i denti dalla rabbia "a quanto pare il Cacciatore si è fatto fregare un'altra volta da quegli uomini di Lord Tharyen". La cosa lo irritava, ma allo stesso tempo lo divertiva anche: sicuramente il Cacciatore doveva essere parecchio infuriato al momento, poichè non gli capitava spesso di fallire due volte di seguito, e una cosa del genere per un perfezionista qual'era quella creatura doveva essere un'avvenimento molto frustrante. Il Cacciatore non si era fatto ancora vivo, ma la cosa era normale: sicuramente era ancora in vita, da qualche parte a leccarsi le ferite inferte al suo orgoglio.La cosa lo rendeva oltremodo felice, ma il sorriso che il Capitano aveva sul volto era però un sorriso amaro: Re Arkhan era ancora vivo purtroppo, e da uno degli ultimi dispacci pervenuto dal Ket il Capitano era venuto inoltre a sapere che il monastero delle Ombre era stato distrutto dall'esercito di Re Arkhan come rappresaglia per il tentato assassinio."Peccato" pensò "le Ombre erano dei buoni sicari. Quegli uomini di Lord Tharyen sono divenuti oltremodo noiosi, ma adesso basta. Ora ho perso la pazienza...". Presa una penna d'oca e una pergamena, il Capitano scrisse poche righe in codice. "Credo sia giunto di sistemare una volta per tutte quei guastafeste, e so anche a chi affidare questo lavoretto: una volta sistemati loro penseremo al Re". Il Capitano continuò a sorseggiare il vino, e stavolta un sorriso malvagio gli riempiva il volto.