La Campagna cronache e leggende

Il Cacciatore - Parte I: Un Giorno di Ordinaria Follia

"Sono a casa cara!" disse l'uomo varcando l'uscio della villa. Dopo una lunga giornata di lavoro un buon pranzo e una serata tranquilla era quello che ci voleva, "Dopotutto essere uno degli uomini più ricchi della contea e' faticoso" pensò l'uomo sorridendo. Una ricchezza meritata senza dubbio, accumulata col sudore della fronte, comprando pezzo per pezzo i terreni coltivabili della zona e lavorandoli all'inizio da solo, e poi, man mano che i raccolti davano i loro frutti, assumendo altri manovali. Ora aveva 43 anni, e da qualche anno ormai si occupava solamente della gestione e della vendita, sebbene lo facesse col cuore e la passione di un tempo, quando ancora spingeva l'aratro sotto il sole cocente. Dalla porta della cucina fece capolino una bella donna, non giovanissima ma ancora piacente "Bentornato tesoro" disse sorridendo "il pranzo e' quasi pronto". Il marito fece per baciarla, ma la moglie si ritrasse "nono, questo dopo" e con un sorriso malizioso si ritirò in cucina. L'uomo sorrise di rimando, e andò in salotto, dove si trovava la culla del loro promogenito, nato 3 mesi addietro. Questo era sicuramente il momento che apprezzava di più della giornata, riabbracciare suo figlio, vederlo dormire al sicuro tra le coperte, baciandolo e ringraziando Pelor per quel dono meraviglioso.
Questa volta non fu un sorriso ad apparire sul suo volto alla vista del bambino, bensì una maschera di terrore. Nella culla, tra le coperte inzuppate di sangue, giaceva immobile il piccolo. "O mio dio!" urlò tra le lacrime entrando di corsa in cucina "che e' success....". Le parole gli morirono in gola mentre la lama di una mannaia trapassava giugulare, carotide e trachea; in un gorgoglio di sangue e aria si accasciò al suolo, mentre la moglie lo osservava con occhi di ghiaccio e la mannaia stretta nella mano destra a pochi centimetri di distanza. "Ci mancava solo che mi baciassi" disse la donna disgustata gettando la mannaia sul cadavere "certo che questo lavoro fa correre dei rischi...." pensò ironicamente. "Bene" disse camminando tranquillamente per il salotto "il pupo e' morto, il padre pure e per la madre ci penserà la gente del villaggio. Peccato" disse rimirandosi al grande specchio che stava nell'ingresso "sei proprio un bel bocconcino. Un vero peccato che tu debba morire.....ma gli affari sono affari" e con un sorriso tornò in cucina. "Un colpetto qui" disse tra sé e sé sporcandosi di sangue il vestito "uno là e sono a posto: una madre impazzita che ha massacrato figlio e marito. Che tragedia.....chissà qual'e' la pena per questi crimini in questa zona". Ritornata all'ingresso si guardò di nuovo allo specchio "Credo proprio che ti impiccheranno cara" disse con voce dispiaciuta "ma credo anche che l'organizzazione sarà molto contenta di comprare questi terreni per pochi spiccioli all'asta. Se tuo marito fosse stato meno cocciuto e avesse venduto quando poteva... ma l'uomo e' stupido per natura" continuò con un ghigno crudele. "Bene e ora il gran finale". Aprì la porta di casa e corse fuori a perdifiato in direzione dei campi, dove sebbene l'ora tarda c'erano ancora dei contadini che lavoravano. Il giorno seguente la donna fu impiccata con l'accusa di duplice omicidio: dalla sua stessa testimonianza sembra che avesse preso la mannaia e massacrato la sua famiglia per un attacco di gelosia, poiché credeva che il marito la tradisse. Davanti alla sua stessa ammissione di colpa il tribunale del villaggio aveva subito decretato la pena. Il viso della donna era rimasto sereno e calmo fino a pochi attimi prima che fosse aperta la botola che avrebbe decretato la sua morte. Quando il boia tirò la leva, in quel preciso istante sul suo viso apparve un'espressione sgomenta, ma non ebbe il tempo di dire una parola: la corda le spezzò il collo. Gli astanti si allontanarono tristi: una così bella famiglia distrutta. Solo il boia e un vecchio erano rimasti li'. "Meglio se vai a casa" disse il boia al vecchio "non e' un bello spettacolo". "Sisi vado subito" rispose il vecchio e si allontanò ingobbito e con le mani in tasca. Il vecchio fece pochi passi, e un ghigno gli apparve sul volto "Avevo proprio ragione" pensò "qui li impiccano gli assassini. E ora lasciamo questo pulcioso villaggio: ho proprio voglia di un bel bagno caldo". Il ghigno sparì dal volto del vecchio, che si guardò attorno un po' frastornato. Dopodiché prese e con un'andatura stanca si diresse alla taverna per il goccetto del pomeriggio.