È una delle prime giornate primaverili e duna piacevole brezza soffia nella valle del Ket. Come ogni anno il 6/4 una ragazza si reca sulla tomba della madre a Thorwald.
Cara madre, spero che dove tu sia adesso stia bene, mi manchi
tanto. Sono passati 16 anni da quando tu lasciasti sola me e mio padre e da
allora sono successe un sacco di cose che voglio raccontarti.
Senza il tuo supporto i primi tempi non è stato facile tirare avanti
ma il papà si è fatto forza ed allora la situazione si è
volta al meglio, non che vivessimo da re, ma non ci si poteva lamentare.
Col papà abbiamo fatto un sacco di viaggi, abbiamo visitato gran parte
della valle del Ket sempre al seguito di carovane, perché 2 persone sole
ed indifese come noi potevano essere un facile bersaglio.
In queste carovane ho visto tanti di quegli oggetti preziosi che me ne sono
innamorata: anelli, collane ed orecchini una cosa fantastica che forse neanche
tu potresti immaginare.
Il papà durante questi viaggi mi ha insegnato molto: la musica, la danza
ed anche un po’ di poesia e tutti i segreti del mestiere per riuscire
a far divertire la gente ed adesso che lui non sta troppo bene, ho dovuto prendere
io il suo posto con un successo maggiore del suo (sarà forse perché
sarò un po’ più bella di lui J).
Purtroppo viaggiando spesso mi capita di conoscere tante persone ma mai di instaurare
un rapporto tale da poter essere definito amicizia.
Ultimamente ho preso un libro ed ho deciso di scriverci su tutti i fatti più
interessanti, e canzoni e poesie che il mio “genio” potesse creare.
Su canzoni e poesie nessun problema, data la mia spiccata vena artistica, ma
su notizie e fatti interessanti come faccio se nei miei viaggi non mi accade
mai nulla di particolare che possa attirare l’attenzione della gente,
oppure di incontrare qualcuno che mi porti con se e vivere misteriose e gloriose
avventure che io potrei celebrare con grandi canzoni e poemi?
La vedi questa – rivolgendosi alla tomba della madre, mostrandole una
spilla raffigurante una mezzaluna, simbolo di Corellon Larethian -?, questa
spilla è il ricordo dell’unica avventura che è capitata
a me ed a papà quando ancora io viaggiavo con lui ed ero ancora troppo
piccola per iniziare ad esibirmi.
È successo che con una carovana stavamo costeggiando la foresta che c’è
nella valle del Ket, poiché eravamo partiti in ritardo stavamo cercando
di recuperare il tempo perduto. Una sera nei pressi della foresta siamo stati
attaccati da dei briganti. Non essendo di alcun aiuto il papà ed io ci
siamo nascosti nella foresta dove alcune guardie elfiche ci hanno visto e circondato.
A gesti gli abbiamo detto che eravamo stati attaccati e che per paura ci eravamo
nascosti nella foresta.
Dopo aver mandato un drappello di elfi a controllare, ci hanno offerto la loro
ospitalità per un paio di settimane.
Durante questo tempo mio padre li ha rallegrati con la sua musica e loro sembravano
apprezzare; io invece mi sono dedicata alla scoperta di tale comunità
ed in 2 settimane ho anche imparato un po’ della loro lingua, anche se
mi manca molto per saperla padroneggiare, però ho notato che in alcuni
miei spettacoli l’aggiunta di alcune parole elfiche rendevano il pubblico
più partecipe.
Quando ho iniziato a comprendere un po’ la loro lingua ci hanno raccontato
che la nostra salvezza era dovuta al fatto che Aralian, il loro capo delle guardie
aveva avuto un presagio che qualcosa stava per accadere vicino al perimetro
della foresta.
Comunque alla fine del nostro soggiorno tra gli elfi ci hanno donato una loro
spilla come simbolo dell’amicizia che intercorreva tra la nostra famiglia
e la loro comunità.
Da allora, non sapendo come ringraziarli, tutte le mie preghiere sono state
rivolte al loro Dio per ringraziarlo che i suoi figli ci abbiano salvato la
vita e si siano presi cura di noi in un momento così traumatico.
Ho anche comprato una giumenta e l’ho chiamata Ielestriathe, nome di una
ragazza con la quale avevo fatto amicizia laggiù nella foresta.
Scusa madre se ti ho annoiato con queste sciocchezze, adesso non so più
che dirti se non che mi manchi tanto.
Saluti
Tua Souness