La Campagna GDR Zone

Vittoria o Sconfitta

L’incubo rappresentato da Kurtan, che tanta sofferenza e morte aveva provocato, era finalmente terminato per sempre, ma Landar non ne traeva conforto alcuno.
Sì, avevano vinto loro e un grande Male era stato annientato: un Araldo di Nerull distrutto e con lui l’empio ordine dei Cavalieri del Sangue avrebbe avuto termine e infine le anime del povero abate Zaccaria e della sventurata Michelle sono state liberate dalle loro maledizioni, ma a quale prezzo?
Non c’era gioia sul volto e nell’animo del vescovo di Pelor, neppure la fresca brezza notturna dei monti Yatil offriva sollievo al suo corpo ferito e debilitato: l’amaro sapore del tradimento riempiva la sua bocca, un sapore che difficilmente se ne sarebbe andato…in questo, il folle piano di Kurtan aveva avuto pienamente successo… La rivelazione del tradimento di Sania – erano anni che celava la sua natura, ma chissà da quanto tempo tramava con Kurtan contro di loro – era stato un duro colpo per Landar.
In tutta onestà doveva ammettere che in passato, non fidandosi di lei, avesse deciso di applicare alla lettera l’adagio che consigliava di tenersi i nemici ancor più vicini degli amici, ma era stato molto tempo fa.
Ciò che feriva maggiormente Landar era che, col passare del tempo, combattendo fianco a fianco innumerevoli battaglie e rischiando la vita insieme, aveva cominciato a pensare di essere stato troppo duro nei confronti della compagna e che si fosse sbagliato nel valutarla.
Sebbene il suo temperamento fosse spesso impulsivo e talvolta persino sanguigno, Landar pensava di avere infine compreso il carattere di Sania.
Nonostante la guerriera del nord preferisse non venire curata dai poteri benefici di Pelor, da quando aveva iniziato a fidarsi di più della compagna Landar aveva accettato la cosa senza farsi troppe domande e ad accettare anche il fatto che a volte sparisse da sola per dei giorni senza sentire il bisogno di ricorrere ai poteri del suo dio per scrutarla magicamente, anche perché, ad essere onesti, senza il suo fondamentale contributo la Stella del Mattino si troverebbe nelle mani del patriarca Isaia o di sua figlia Alba.
Ma Sania, cibandosi dello sventurato Gilgamesh, ha rivelato di essere un vampiro creato nel futuro da Sertan, colui che vorrebbe condannare il mondo ad un crepuscolo eterno facendo trionfare i non morti: un futuro che Landar vuole a tutti i costi scongiurare e che fa di Sertan il suo nemico per eccellenza.
Per quanto il chierico ne sappia, Sania potrebbe lavorare segretamente, consciamente o meno, per il suo creatore…certo, lei afferma di volerlo uccidere, ma sarà vero?
Se mai il gruppo dovesse arrivare a fronteggiarlo, riuscirà ad opporsi alla sua volontà o sarà schiava del dominio che il padre vampirico potrebbe esercitare sulla “figlia”?
Erano proprio questi dubbi che non gli davano pace e che gli impedivano di poter giustificare le azioni della donna del nord e di poter nutrire nuovamente fiducia in lei.
In quella notte tutto era cambiato, il mondo che Landar conosceva fino a qualche ora prima era andato in pezzi con il venire meno delle sue certezze, tanto da cominciare a mettere in dubbio persino le sue capacità di giudizio.
Questo rimetteva qualsiasi cosa in discussione, a partire dei suoi compagni: il tarlo del dubbio si era ormai introdotto nella sua mente.
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Si poteva davvero fidare di Merryl o aveva ragione Haluin nel sostenere che nascondesse qualcosa?
Il comportamento che aveva mostrato durante la prigionia di Alcatrax era forse il suo vero io: “Il fine giustifica i mezzi” tanto da poter arrivare ad accettare le rivelazioni su Sania senza obiettare nulla?
Il suo cambio d’atteggiamento nei confronti di Pelor dopo essere ritornato in vita era dovuto esclusivamente al disprezzo nei confronti del culto del Sole Fiammeggiante o era un’avvisaglia di qualcosa d’altro?
Il piccolo halfling era il compagno su cui maggiormente il chierico sapeva di poter contare, tanto che in passato aveva condiviso con lui parte dei poteri del suo dio, ma meritava davvero un simile attestato di stima?
In cuor suo Landar sperava di non essersi sbagliato anche sul suo conto ma ora non ne era più del tutto sicuro.
E se avesse sbagliato anche nel valutare Haluin?
Il mago era il compagno che conosceva da più tempo, quello di cui sempre aveva pensato che, pur su strade differenti, loro due stessero comunque camminando su sentieri che li avrebbero portati alla medesima destinazione... ma sarà vero?
Motivi per dubitare di lui ne aveva avuti, e più d'uno ma nonostante le bestemmie a Pelor, la sua scomunica inflittagli direttamente dal suo dio, i suoi comportamenti anti-sociali ed egoistici, il protrarsi dei suoi studi necromantici e la tentata alleanza con il lich Kralizek, Landar aveva sempre creduto in lui quasi come ad un fratello e lo aveva sempre perdonato rinnovando la fiducia nel compagno chiudendo ben più di un occhio sui suoi discutibili comportamenti.
L’obbiettivo dichiarato del mago, tuttavia, era ed è sempre stato sconfiggere Deamanister, non Sertan, e la leggerezza con cui ha trattato la vicenda di Sania, senza fermarsi neppure un momento a riflettere da che parte effettivamente la guerriera del nord stia – magari era pure a parte del suo segreto – potrebbe trovare spiegazione con il fatto che lui ha bisogno di lei per combattere il tiranno di Junre e i suoi immensi poteri magici e temporali.
Opportunismo dunque, e se anche Haluin lo stesse ingannando per il suo tornaconto?
Per raggiungere il suo scopo fino a dove si spingerebbe?
Cercherebbe mai un’improbabile alleanza con Kanak, tradendo il regno di Grayhawk, o addirittura tenterebbe di allearsi con Sertan?
Arriverebbe a pensare di sfruttare il potere del Medaglione del Cielo per avere un qualche vantaggio tattico sul suo potente nemico?
Infine, quale mistero si cela dietro Lida e la sua innata capacità di schermare le divinazioni, qual è l’origine di questo potere?
E l’innaturale furore che a volte in battaglia s’impossessa di lei mutandone perfino i delicati lineamenti a cosa è dovuto?
Forse anche dentro di lei alberga una forza oscura e in questo caso ne è conscia?
In caso contrario, fino a quando la giovane monaca sarà in grado di controllare le sue capacità senza venirne sopraffatta?
Dubbi che fino a ieri sarebbero stati il delirante parto della mente di un folle, in quel momento acquistavano consistenza e appesantivano lo spirito del chierico.
L’improvvisa sparizione del vento interruppe la ridda di cupi pensieri di Landar che scosse il capo quasi a volerli scacciare dalla sua mente.
Ma il chierico sapeva fin troppo bene che non sarebbe stato così facile allontanare quelle idee – magari avesse potuto farlo – di certo non dopo tutto quello che era successo quella notte.
Fu in quel momento che gli tornarono in mente le parole dell’allora vescovo Isaia circa i propri compagni e le ideologie del Sole Fiammeggiante: come un gelido serpente, un altro pensiero si fece strada nella mente di Landar, un’idea agghiacciante che lo lasciò privo di forze più di quanto il tocco mortale di un non-morto possa mai fare…e se si fosse sbagliato anche in questo caso?