15 Agosto 1370
Dalla fuga di Julian è già passato
più di un anno, e le condizioni della povera Marianne sono tuttora immutate;
ormai sono cinque anni che versa sempre nello stesso stato. Capisco l’inquietudine
che turbava l’animo di Julian, condivido il suo senso d’impotenza
di fronte a questo fatto angoscioso, ma non condivido la sua disperazione.
Se nemmeno Lord Tharyen è stato in grado di capire qualche cosa riguardo
a quell’odioso sonno, dubito che lui da solo riesca a scoprire qualcosa
in più. In verità, se mi avesse messo al corrente dei suoi propositi
l’avrei seguito senza indugio, come già successe per la vicenda
di Mitric.
Di certo è straziante vegliare il corpo immobile di Marianne, ed è
anche vero che se non si fa nulla la situazione di certo non migliora da sola,
ma l’unico indizio che abbiamo è la Mezzaluna di Lopolla ma è
troppo poco perché si azzardi una ricerca, soprattutto visti gli insuccessi
dei vari tentativi, magici e non, di Lord Tharyen e le oscure parole riferitemi
dal saggio Olym.
Forse io nutro troppa stima nei confronti di Lord Tharyen e dovrei partire alla volta di Lopolla, dove credo Julian si sia diretto, e cercare lì le mie risposte, ma sento che non è là il posto dove devo cercare. L’essere che ha ridotto Marianne all’oblio deve essere dotato di poteri magici enormi, visto che dopo cinque ancora il suo maleficio non sparisce, e Lopolla non è certo rinomata per essere una città ricca d’incantatori arcani di cotanta potenza. Jurnre potrebbe essere un buon posto dove cercare notizie, non tanto sull’incantatore ma per lo meno sull’incantesimo…
Ma qualcos’altro richiama la mia attenzione: le situazioni dei suoi compagni di viaggio.
Dopo un lungo periodo d’apatia pressoché
totale, Barlum si è ripreso alla grande e si è immerso a capofitto
nei suoi lavori presso la fucina e i risultati sono veramente ottimi!
La corazza che gli avevo chiesto di fabbricarmi è veramente stupenda,
anche gli occhi di un profano riconoscerebbero la sua fattura nanica, pochi
altri fabbri potrebbero eguagliarne la lavorazione. Sono felice che il lavoro
abbia giovato al suo spirito e forse Barlum ha trovato un nuovo motivo per cui
andare avanti, risollevandosi così dal torpore che lo attanagliava.
Il piccolo Merryl invece, fedele al proprio spirito Halfling, non ha mai perso il suo buon umore e continua a curiosare nelle faccende di castello e a fare danni insieme a Rufus cercando di non farsi scoprire da Kevlar e il suo randello.
Anche Alexander non sembra essere turbato da tutti
gli avvenimenti nei quali ci siamo imbattuti fin ora. Ma in fondo, forse, questa
noncuranza è il suo modo di affrontare i problemi, ritenendo di non dar
peso ai guai fino a che non li si hanno di fronte per poi affrontarli di petto.
Ad ogni modo, le sue sfide con Torkill al “Barilotto” sono ormai
divenute un appuntamento fisso per le serate a Castel BlackHound e la sua forte
amicizia con Olaf gli ha giovato sicuramente.
Colui che mi preoccupa di più di tutti è
Haluin: la perdita di Michelle lo ha segnato molto profondamente, lui che sembrava
così distaccato da tutto e da tutti, tanto da sembrare freddo e senza
emozioni, si è invece dimostrato molto sensibile e la morte della ragazza
ha aperto uno squarcio incolmabile nel suo animo. Egli rifiuta la realtà
e medita vendetta nei confronti della creatura della Notte che gli ha causato
tanto dolore. Con difficoltà mi hanno convinto che quell’essere
mostruoso che ha ucciso Michelle sia lo stesso Kurtan di Mistralia che conobbi
tempo fa. Mi chiedo tutt’ora come sia possibile che lo spirito di un Figlio
della Luce possa corrompersi a tal punto, quale oscuro potere ha donato l’immonda
linfa che ora scorre nel suo corpo avvizzito?
Ancora una volta si è ripetuta la tragedia di Liadon e Nariel Silverhair,
eroi elfici in vita e anime inquiete senza riposo nella morte; essi almeno erano
confinati in un tempio, seppur abbandonato, invece Kurtan è libero di
agire impunito.
E ancora una volta la mia mente non può fare a meno di formulare empi
pensieri: per quale motivo gli dei della luce lasciano decadere i propri campioni
fino a farli diventare creature oscure? E’ forse questa la ricompensa
per aver sacrificato la propria vita alla causa del proprio Patrono? Non pretendo
certamente di comprendere i disegni divini, ma non capisco il perché
di questo destino oltremodo beffardo, è forse più forte il Male
del Bene?
Questi pensieri invece di abbattermi fanno nascere nuova forza in me; se è
il Male la fonte di tutte le sciagure, il Male è la forza da combattere,
in ogni sua forma e in ogni sua manifestazione.
Quando Haluin si troverà di fronte a quella corrotta creatura della notte
che risponde al nome di Kurtan, mi avrà certamente al suo fianco, e insieme
lo distruggeremo.
Pregherò Pelor affinché illumini costantemente il nostro cammino e la sua luce infonda in noi coraggio e forza. Che Lo Splendente mi conceda sempre il suo divino favore per essere d’aiuto ai miei compagni.