Dopo lo scontro con il Lord Vampiro e l'atterraggio burrascoso
era giunto il momento di tirare le somme: con Jeb ferito e la nave malridotta
era necessario fermarsi alcuni giorni per consentire di effettuare le riparazioni
necessarie a rifarla volare, e il gruppo di sopravvissuti di Zion decise quindi
di accamparsi nel punto dell'atterraggio. Jeb utilizzò uno dei suoi congegni
gnomici per mimetizzare
la loro presenza e impedire ai corvi di individuarli: l'oggetto in questione,
formato da un cubo con all'interno un complesso sistema di lenti, era in grado
di dissimulare la zona dove si trovava la nave rendendola simile al terreno
circostante. Dalle ultime parole di Garinoff sembrava proprio che l'unica cosa
da fare per poter trovare una fonte magica in grado di caricare lo pseudo-quinam
di Jeb fosse andare a cercare Kralizek nel suo castello a est, nella Marca delle
Ossa: dalle informazioni che avevano di questo tempo Kralizek era l'unico membro
del Concilio dei Nove ancora in vita, per via della sua natura di liche. Come
fidarsi però di un non morto?
Una volta riparata la nave jeb portò il velivolo a ovest, fino a qualche
lega di distanza dal castello del liche, e dopodichè i nostri eroi procedettero
verso la costruzione: la fortezza di Kralizek era un vecchio castello abbandonato
e polveroso, all'apparenza disabitato. Ma la presenza del gruppo non era passata
inosservata: Kralizek aveva avvertito il loro arrivo e aveva mandato un suo
emissario zombie a riceverli come ospiti. Diffidenti
e all'erta, Jeb e gli altri seguirono lo zombie nei polverosi e deserti corridoi
del castello, il quale li portò infine in un tetro e scuro salone, dove
su un trono d'ossa vi era una figura macilenta e tetra, il liche Kralizek in
persona. L'antico arcimago non morto sembrava intenzionato a parlamentare con
il gruppo di viventi, e in breve fu chiaro che le voci che giravano sul suo
conto e che lo stesso Garinoff avevano percepito durante la sua prigionia erano
vere: Kralizek prima della Seconda Guerra degli Dei era un fedele seguace di
Vecna, proprio come Sertan. Salvatosi dalla distruzione di Junre grazie alla
sua natura solitaria (egli infatti era solito presenziare alle riunioni del
concilio sotto forma di illusione, rimanendo comodamente seduto nel suo castello
dall'altra parte di Flanaess), quando Sertan tradì Vecna prendendo il
controllo del suo avatar Kralizek non fu contento della cosa, ma fu costretto
a tacere poichè ormai la potenza di Sertan era totale. Ciònonostante
la sua scarsa fedeltà fu ben presto palese a Sertan, e Kralizek fu confinato
nel suo castello nella Marca delle Ossa: in quelle terre Kralizek era però
signore incontrastato e il suo potere era in grado di impedire anche allo stesso
Sertan di vedere cosa stesse tramando il liche. Per questo motivo fu messo sotto
costante controllo da parte di un gruppo di spie di Sertan, le quali alloggiavano
come ospiti nel castello del liche, spie oltremodo scomode per Kralizek e per
le quali l'arcimago nutriva una forte antipatia, ma a cui il liche non poteva
torcere un capello. L'arrivo di Merryl e degli altri aveva però aperto
nuove possibilità: il liche aveva intenzione di usarli per tendere una
trappola alle spie di Sertan per poi far ricadere la
colpa su ribelli umani e lasciando illeso uno dei soldati in modo che testimoniasse
la sua totale estraneità alla cosa. Controvoglia il gruppo accettò
il patto: loro avrebbero cacciato e ucciso le spie di Sertan che tediavano il
liche, e Kralizek avrebbe fornito loro un modo sicuro per introdursi nella Cittadella
Volante di Sertan, l'unico luogo dove poter trovare una fonte magica in grado
di caricare lo pseudo-quinam. Lasciato il castello, iniziarono a spostarsi nei
territori di caccia dei non morti nella Marca delle Ossa, i luoghi dove Kralizek
aveva detto che i soldati di Sertan suoi "ospiti" erano soliti girare
in cerca di umani da cacciare. La notte successiva apparve in sogno ai nostri
eroi un nutrito gruppo di non morti partire dal castello di Kralizek: esso era
il segnale prestabilito dal liche, segno inequivocabile che i soldati di Sertan
avevano lasciato la fortezza di Kralizek per cacciare, inconsapevoli che ora
erano loro le prede. Con l'aiuto di Sania, esperta cacciatrice e cercatrice
di piste, in breve i nostri trovarono i non morti: fingendosi umani indifesi
e sperduti li attirarono nella loro trappola, e in breve infuriò una
battaglia terribile. Il capo della squadra di non morti era un guerriero letale,
esperto nell'uso della lancia, un'arma che nelle sue mani era portatrice di
morte: il suo stesso elmo era plasmato a forma di teschio umano, e la sua armatura
completamente nera non facevano altro che acuire l'aura di terrore palpabile
che emanava il guerriero. I suoi sgherri caddero velocemente, ma rimasto da
solo il guerriero combattè con la furia di un animale in trappola, ferendo
gravemente Landar e Sania, e utilizzando tutti i suoi sacrileghi poteri per
cercare di uccidere gli assalitori. Quando sembrava ormai che il combattimento
non avesse più fine, il guerriero crollò a terra esanime sotto
i colpi congiunti dei sopravvissuti; purtroppo non vi era più nessuno
dei soldati di Sertan ancora in vita, ma a questo pensò Kralizek: coi
suoi poteri necromantici riportò alla non-vita uno dei non morti, unico
sopravvissuto dell'accaduto in grado di testimoniare sul fatto che il gruppo
di spie di Sertan era caduto vittima di un'agguato di umani e non della vendetta
del liche...
La parte del patto di Landar e degli altri era stata rispettata, e ora toccava
al liche mantenere la parola data: tornati al castello Kralizek si dimostrò
soddisfatto del lavoro svolto, e promise loro che una volta tornati alla loro
nave volante avrebbe reso il velivolo e loro stessi invisibili ai non morti
per un giorno intero, tempo sufficiente a raggiungere la Cittadella Volante
di Sertan che in questo momento si trovava nei cieli a ovest della Marca delle
Ossa.
Personaggi Incontrati: Kralizek, i soldati di Sertan
Luoghi Visitati: Marca delle Ossa, Castello di Kralizek